Il gruppo ITS ovvero il gruppo “Insegnanti in Terapia di Sostegno”
Ero stufa di parole, sul fronte , ovvero a scuola, ci stavo io ed avevo bisogno di capire cosa dovevo fare. Il corso di specializzazione polivalente ci dava tanta teoria ma la pratica? Io nel frattempo stavo frequentando un corso a Trento e il buon Janes in poche parole riusciva a darmi gli input operativi che trovavano immediata applicazione. Nel corso di specializzazione salì in cattedra un tipo che esordì: non ho voglia di perdere tempo e se volete vi aiuterò. Manna per le mie orecchie e, all’intervallo,gli ho detto che non ci credevo e che sarebbe stata la solita solfa. Mario, perché e di lui che si tratta, mi fece notare che non sarebbero bastate le ore a disposizione per darci quello che chiedevo, ma che , se qualcuno di noi era interessato ad approfondire ed applicare la teoria era ben disposto a seguirci.
Da lì, con altri tre, di fronte ad una pizza napoletana, abbiamo iniziato ad intraprendere questa avventura che è durata dieci anni, con nuovi inserimenti e qualche defezione.
Le idee erano tante e molto confuse, Mario ci diede il primo compito: far progettare ai nostri alunni la stanza ideale. Un flop totale. Al che ci prese per mano e iniziammo un cammino che comprendeva non solo un miglioramento nella nostra didattica ma soprattutto la conoscenza di noi stessi e del perché avevamo scelto di essere docenti di sostegno.
Non solo, se le prime riunioni erano precedute da momenti conviviali successivamente ci fu richiesto una morigeratezza assoluta: il lavoro era lavoro mentre alla fase ludico sociale ci si dedicava la domenica o in altre occasioni in cui non mancavano, nel modo soft ma incisivo di Mario, perle di saggezza.
E, tra un incontro ed una discussione, si fecero corsi di aggiornamento nelle scuole di appartenenza dei membri del gruppo, convegni e nacque l’associazione “Immagini per vivere”.
Irene Baldo
Roma 6 Aprile 2011
L’associazione “IMMAGINI E PAROLE”
In una delle riunioni del gruppo ITS Nicola che lavorava con i ragazzi sordi portò il problema che viveva quotidianamente: le potenzialità di questi ragazzi, spesso, non riuscivano ad emergere ed a volte pur essendo intelligenti e capaci, passavano per ritardati mentali.
Mario si dichiarò disponibile ad affrontare questo problema e chiese di organizzare un incontroal quale far partecipare il prof. Luciano Grando e la professoressa Romana Benassi, docenti con lunga esperienza nel settore.
La prima riunione si tenne all’Istituto per ciechi Augusto Romagnoli e lì nacque l’idea che si concretizzò nel 1994: l’ associazione culturale “Immagini e parole” che si occupò prioritariamente dei ragazzi sordi e dei problemi legati alla comunicazione.
Le principali attività furono corsi di formazione specifici di alto livello,attività di studio assistito gratuito ed un laboratorio linguistico, coordinato proprio da Mario.
Il vocabolario multimediale
Sulla scia del laboratorio linguistico il gruppo si allargò ad altri insegnanti e fu elaborato un prototipo di vocabolario adatto ai ragazzi con difficoltà sensoriali. Cominciò quindi a nascere l’idea di un vocabolario non cartaceo, che utilizzasse, per comunicare con maggiore efficacia, le nuove tecnologie: un vocabolario multimediale per alunni con disabilità linguistiche!
Dopo la fase teorica iniziale, Mario ci ha lasciato, ma l’idea ha avuto la forza di concretizzarsi e da dieci anni molte scuole, di ogni ordine e grado, in tutta Italia, stanno lavorando all’attuazione di un vocabolario consultabile su internet gratuitamente e che prevede una sezione linguistica, una sezione iconica, una sezione LIS, una sezione fonemico-labiale, una sezione per le lingue straniere, il tutto elaborato e realizzato dai ragazzi, un’impresa che va ancora costruendosi e che si allarga ed adatta ogni volta alle esigenze dei nuovi “compagni di viaggio”